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Francesco loda traduzione sbagliata del Padre Nostro

Papa Francesco ha approvato una traduzione francese sbagliata del Padre Nostro, che dice "e fai che non entriamo in tentazione" e che dal 3 dicembre è usata in moltissime diocesi di lingua francese …Altro
Papa Francesco ha approvato una traduzione francese sbagliata del Padre Nostro, che dice "e fai che non entriamo in tentazione" e che dal 3 dicembre è usata in moltissime diocesi di lingua francese in tutto il mondo.
Parlando alla rete Cattolica italiana TV2000, Francesco ha affermato che "non è una buona traduzione" dire che Dio "induce" in tentazione, sebbene "portaci a non essere in tentazione" sia l'espressione originale greca del Padre Nostro nel Vangelo di Matteo.
Foto: © Michael Ehrmann, Aleteia, CC BY-NC-ND, #newsJrqlzmwabi
Walter
Mi sembra chiaro che sia uscito completamente, già da un bel po', di senno... ha bisogno di un buon esorcista e di tante preghiere.... provo tenerezza per i suoi fans... sono gli ultimi rigurgiti satanici prima, si spera, della sua abdicazione!
Walter
Agostino: Alcuni codici hanno: e non portarci dentro la tentazione, il che mi sembra avere lo stesso significato, poiché entrambi i verbi traducono il termine greco. Molti poi, interpretando, dicono così: non permettere che siamo indotti in tentazione, spiegando il significato dell’espressione <<non indurci>>. Infatti Dio non induce direttamente, ma permette che sia indotto colui che priva del …Altro
Agostino: Alcuni codici hanno: e non portarci dentro la tentazione, il che mi sembra avere lo stesso significato, poiché entrambi i verbi traducono il termine greco. Molti poi, interpretando, dicono così: non permettere che siamo indotti in tentazione, spiegando il significato dell’espressione <<non indurci>>. Infatti Dio non induce direttamente, ma permette che sia indotto colui che priva del suo aiuto. Altro infatti è essere indotti in tentazione, altro essere tentati: infatti senza tentazione nessuno può essere provato, né di fronte a se stesso né di fronte agli altri; davanti a Dio invece ognuno è conosciutissimo prima di ogni tentazione. Quindi qui non si prega per non essere tentati, ma perché non siano indotti nella tentazione: così uno quando deve essere esaminato nel fuoco, non prega perché non ci sia il fuoco, ma perché non sia bruciato. Siamo indotti infatti se accadono delle cose che non possiamo sopportare.
Quando dunque diciamo: Non ci indurre in tentazione, siamo avvisati di chiedere che, privati del suo aiuto, non acconsentiamo ingannati a qualche tentazione o non vi cediamo desolati.

catenaaureasintesi.blogspot.ro/…/matteo-capitolo…
Alberto71
Nella volgarizzazione dei testi sacri dal latino e dal greco i significati si smarriscono o si trasformano.Questo è anche il senso di avere una lingua sacra uguale per tutti. Inducas e il greco eis-enenkes non possono essere tradotti semplicemente come inducere italiano.E' proprio Dio nella teologia biblica a condurre il credente nella prova.E' Infatti nel libro di Giobbe è Lui che permette a Satana …Altro
Nella volgarizzazione dei testi sacri dal latino e dal greco i significati si smarriscono o si trasformano.Questo è anche il senso di avere una lingua sacra uguale per tutti. Inducas e il greco eis-enenkes non possono essere tradotti semplicemente come inducere italiano.E' proprio Dio nella teologia biblica a condurre il credente nella prova.E' Infatti nel libro di Giobbe è Lui che permette a Satana di tentare Giobbe. Non ci introdurre nella prova che sarà tremenda come lo fu per Giobbe ma liberaci dal maligno... Idem per Nostro Signore.Il "Pater" va benissimo così com'è pur sapendo che la "densità" del termine latino o greco è diversa.Il resto è il tentativo di aggettivare il divino inserendolo in una dimensione spazio-temporale umana o cercare di spiegare con il metodo sperimentale il mistero del dolore che noi possiamo solo sfiorare.E' solo politica, il voler accreditare questa nuova visione del "Dio bonaccione" neo-cattolica...quello che conta è lo straordinario potere evocativo della preghiera non la comprensione che ne ha il fedele di ogni singolo termine.Forse qualcuno mentre recita il Salterio di Maria si mette a meditare sul significato di ogni singola parola?
Sempliciotto
Un padre che davanti ad un figlio testardo dice "Sì prova la tal cosa, dai, poi vedrai... " induce il figlio nella situazione che egli non vuol capire con le buone, e ve lo introduce, per fargli fare l'esperienza del pericolo, non si parla, però, di peccato, ma di tentazione, cioè di prova, per rendere consapevole il figlio, per forgiarlo, come atto educativo!
Non seduttivo...
Regina pacis
Conosco tante parrocchie da noi in Italia che hanno anche una traduzione sbagliata del Padre nostro, cambiando la frase: "e non ci indurre in tentazione" in: "e non abbandornarci in tentazione". Secondo me "indurre" e "abbandono" sono due cose diverse? Mi sbaglio?
Sempliciotto
La traduzione letterale dal greco è "non introdurci in tentazione", questa è la traduzione filologica, queste sono le parole proclamate da Gesu!
"Non abbandonarci alla tentazione" è una traduzione teologica, quindi esplicativa, come fosse un commento, serve diciamo a tradurre secondo il sentire di oggi, ma siccome quelle del padre nostro sono proprio le parole di Gesù, vanno riportate così come …Altro
La traduzione letterale dal greco è "non introdurci in tentazione", questa è la traduzione filologica, queste sono le parole proclamate da Gesu!
"Non abbandonarci alla tentazione" è una traduzione teologica, quindi esplicativa, come fosse un commento, serve diciamo a tradurre secondo il sentire di oggi, ma siccome quelle del padre nostro sono proprio le parole di Gesù, vanno riportate così come sono!
È la stessa dinamica per cui non si possono cambiare le parole del canone della consacrazione! Non vanno spiegate dal Sacerdote, ma ripetute, altrimenti non avviene la Transustanziazione!

Oltretutto, ma questa è una mia impressione, mi sembra si confonda tentazione con peccato.
Diodoro
@Giosuè Il testo evangelico è univoco, caro Giosuè: "Non introdurci in tentazione".
Cioè -questo lo dico io, non il testo- "Non condurci in situazioni in cui saremmo pesantemente tentati". Cioè -dico io, di nuovo- "Facci fare un cammino sereno e facile, nei limiti del possibile, e non aspro e soggetto a gravi tensioni e pericoli".
È meglio incontrare uno che ci dica "Fammi questo lavoro sporco,…Altro
@Giosuè Il testo evangelico è univoco, caro Giosuè: "Non introdurci in tentazione".
Cioè -questo lo dico io, non il testo- "Non condurci in situazioni in cui saremmo pesantemente tentati". Cioè -dico io, di nuovo- "Facci fare un cammino sereno e facile, nei limiti del possibile, e non aspro e soggetto a gravi tensioni e pericoli".
È meglio incontrare uno che ci dica "Fammi questo lavoro sporco, o ti ammazzo" o non incontrarlo?
Giosuè
È senza ombra di dubbio che il cristiano venga tentato. Lo fu lo stesso Gesù e molti santi. Perciò entrare in tentazione è una cosa permessa da Dio. Solo che sostare nella tentazione e lasciarsi tentare, poi ci fa cadere. Al Vangelo di Matteo al cap.26 v.41 Gesù disse: "Pregate per non cadere in tentazione". Perciò la traduzione più giusta è chiedere di non cadere in tentazione: "fa' che non …Altro
È senza ombra di dubbio che il cristiano venga tentato. Lo fu lo stesso Gesù e molti santi. Perciò entrare in tentazione è una cosa permessa da Dio. Solo che sostare nella tentazione e lasciarsi tentare, poi ci fa cadere. Al Vangelo di Matteo al cap.26 v.41 Gesù disse: "Pregate per non cadere in tentazione". Perciò la traduzione più giusta è chiedere di non cadere in tentazione: "fa' che non cadiamo in tentazione". Scusate io seguo le indicazioni di Gesù Cristo, gli altri seguano pure le indicazioni dei "sapienti", teologi, vescovi, filosofi, ma sono tutti "sapientemente" fuori strada!