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Le Edizioni Dehoniane chiudono

Le Edizioni dehoniane Bologna (EDB) hanno chiesto il fallimento. L’atto formale di portare i registri contabili in tribunale è stato compiuto venerdì 8 ottobre. Si chiude una grande stagione e un …Altro
Le Edizioni dehoniane Bologna (EDB) hanno chiesto il fallimento. L’atto formale di portare i registri contabili in tribunale è stato compiuto venerdì 8 ottobre. Si chiude una grande stagione e un prezioso servizio alla Chiesa, non solo italiana. La proprietà, la Provincia italiana settentrionale dei Sacerdoti del Sacro Cuore (dehoniani), lo ha fatto con dispiacere, ma con la consapevolezza di non essere più in grado di sostenere finanziariamente l’impresa.
Nell’immediato la decisione colpisce i nostri 25 dipendenti e le loro famiglie a cui non abbiamo potuto venire incontro come speravamo, anche per alcune rigidità riscontrate. Interessa alcune migliaia di autori, di cui non riusciremo più a pubblicare il frutto della loro fatica e del loro ingegno. Ferisce i numerosi abbonati alle nostre riviste, la loro fedeltà e il loro diritto di essere informati e formati.
Ci è costato molto
È una conclusione dolorosa per noi religiosi. Il sostegno costante e gli investimenti fatti non hanno impedito …Altro
Francesco I
Francesco Federico
L'articolista dichiara: "Nulla sarebbe stato possibile senza la grazia del Vaticano II e il suo ritorno alla Scrittura e alle fonti. Il nuovo sguardo sulla celebrazione liturgica, sulla storia di tutti, sull’esercizio della libertà, sulla centralità della coscienza credente, sull’apertura ecumenica e sulla riscoperta delle radici ebraiche hanno guidato il nostro lavoro e quello dei nostri …Altro
L'articolista dichiara: "Nulla sarebbe stato possibile senza la grazia del Vaticano II e il suo ritorno alla Scrittura e alle fonti. Il nuovo sguardo sulla celebrazione liturgica, sulla storia di tutti, sull’esercizio della libertà, sulla centralità della coscienza credente, sull’apertura ecumenica e sulla riscoperta delle radici ebraiche hanno guidato il nostro lavoro e quello dei nostri collaboratori."

Ma possibile che non si renda conto che proprio a causa del "Concilio" e delle sue nefaste riforme tra cui la "messa protestantizzata" la Chiesa si trova in questa situazione?

Da quando "san" Montini distrusse la Santa Messa Cattolica la maledizione si è abbattuta su quella che fu la Santa Romana Chiesa. È un bollettino di guerra davvero impressionante:
Il calo dei membri degli Istituti maschili dal 1965 al 2015 è pari al 39,58 per cento (-130.545). Per le donne, invece, la diminuzione è analoga quanto a incidenza (44,61 per cento) ma dolorosamente più consistente come numero complessivo, lambendo il mezzo milione di persone (-428.828)

Che la vita religiosa attraversasse un periodo di difficoltà era cosa nota. Ma leggere le cifre che raccontano gli ultimi cinquant’anni di Chiesa professa, pone seri interrogativi sulla tenuta di un progetto di vita consacrata nel terzo millennio. Quando Paolo VI chiuse il Concilio Vaticano II nel 1965, i religiosi erano al massimo del fulgore. I membri degli Istituti maschili erano a quota 329.799, le donne sfioravano il milione (961.264). Sono gli anni in cui i religiosi davano esempio dell’universalità della Chiesa, erano presenti nei luoghi di missione sparsi per il mondo, non temevano di confrontarsi con le ostilità degli Stati laici e incarnano l’impulso alla missione e all’incontro dei popoli. L’Europa aveva già perso l’esclusiva della vita consacrata mentre le Americhe, in particolare gli Stati Uniti, si popolano di tonache e veli. Il tempo della prosperità, però, è agli sgoccioli. Appena un decennio dopo, i religiosi erano già scesi del 18,51 per cento (-61.053) e le religiose del 9,72 per cento (-93.491). Da allora ad oggi, la tendenza non si è ancora invertita.

La recezione del Concilio e l’inizio del crollo. A fornire una spiegazione del calo drammatico che si è avviato a partire del 1965 è il claretiano Angel Pardilla, che nel volume “La realtà della vita religiosa” (Lev) traccia un bilancio fondato sui numeri da lui raccolti in anni di lavoro e offre spunti di riflessione. P. Pardilla imputa alla cattiva recezione del Vaticano II il motivo principale di allontanamento, perché la “mancanza di una chiara identità positiva” ha di fatto posto la consacrazione a livello pari (o inferiore) di qualsiasi altra scelta di vita. In questo senso, aggiunge, la rilettura del Concilio è decisiva per una “migliore pastorale vocazionale e una più efficace medicina preventiva contro gli abbandoni”. Considerando le Congregazioni già esistenti e quelle sorte in seguito,
il calo dei membri degli Istituti maschili dal 1965 al 2015 è pari al 39,58 per cento (199.254, -130.545). Per le donne, invece, la diminuzione è analoga quanto a incidenza (532.436, -44,61 per cento) ma dolorosamente più consistente come numero complessivo, lambendo il mezzo milione di persone (-428.828).
Il trend, inoltre, non è perfettamente sovrapponibile per le due categorie.

La situazione delle Congregazioni maschili. L’impatto destabilizzante del primo decennio si è andato lentamente stabilizzando per gli Istituti maschili (214). Dal 1975 al 1985 si è registrato un decremento del 7,77 per cento (-25.637), dal 1985 al 1995 del 4,58 per cento (-15.129), dal 1995 al 2005 del 3,96 per cento (-13.077), per poi tornare a salire dal 2005 al 2015 del 4,74 per cento (-15.649). A subire il danno maggiore è stato il gruppo delle Congregazioni laicali, sceso in cinquant’anni da 49.002 membri – al terzo posto dopo le Congregazioni clericali e i mendicanti – a 16.378 (-66,63 per cento). Per comprendere il contesto, basti pensare che durante il primo quarantennio post-conciliare le Congregazioni clericali o sacerdotali si sono contratte mediamente del 24,58 per cento.
Tra gli Istituti che guidano la classifica di membri al 2015, i gesuiti si posizionano al primo posto (16.740) nonostante le loro fila si siano più che dimezzate dal 1965 (-53,54 per cento). A seguire: salesiani (15.270, -30,72 per cento), frati minori (13.632, -49,52 per cento), frati cappuccini (10.598, -33,08 per cento) e benedettini confederati (6.970, -42,25 per cento).
Tra i pochi ad essere cresciuti nei primi venti, risultano i verbiti (6.032, +4,48 per cento) e i carmelitani della Beata Vergine Maria Immacolata (2.544, +147,47 per cento).

Le donne e la recrudescenza della crisi. Il totale degli Istituti religiosi e delle Società di vita apostolica femminili (1.402) è quasi il settuplo di quelli maschili. Tastarne il polso, dunque, è compito difficile per quantità e varietà. Il calo nel corso del primi tre decenni è andato affievolendosi e ha toccato i minimi nel 1995 (-6,77 per cento). L’emorragia, però, è ripresa a partire dal 2005 (-8,25 per cento) e ha toccato il picco storico nel 2015 (-10,53 per cento).
È significativo notare che gli Istituti con più di mille religiose erano 240 alla chiusura del Concilio, mentre oggi si sono ridotti a 98. Rispetto al computo complessivo, sono 1.132 le Congregazioni con meno di 500 membri (80 per cento) e 418 con meno di cento membri (30 per cento).
Alle prime cinque posizioni degli Istituti più numerosi: Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli (16.179, -64,08 per cento), Figlie di Maria Ausiliatrice (13.057, -30,42 per cento), carmelitane scalze (10.504, -5,15 per cento), clarisse francescane (7.168, +105,09 per cento), clarisse (6.686, -33,27 per cento). Il gruppo che è cresciuto maggiormente, anche in ragione della recente-Suore di Madre Teresa. Ma il crollo più spaventoso avvenne nel Canada francofono, un tempo fiore all'occhiello della cristianità per le vocazioni femminili, ove tra il 1961 e il 1981, per uscite, morti, arresto del reclutamento, le religiose si sono ridotte da 43.933 a 26.294. Una caduta, dunque, del 44 per cento e che sembra inarrestabile. Le nuove vocazioni, infatti, si sono ridotte nello stesso periodo di ben il 98,5 per cento

La vera conclusione è del tutto opposta rispetto a quanto detto nell'articolo.
SOLO TORNANDO ALLA TRADIZIONE ED ALLA SANTA MESSA DI SEMPRE SI POTRÀ INVERTIRE L'INEVITABILE DECLINO DI QUELLA CHE FU LA SANTA ROMANA CHIESA

e BERGOGLIO INVECE DI PIANGERE LE SUE INUTILI Lacrime di coccodrillo dovrebbe rivedere completamente le sue posizioni: pentirsi di tutte le stoltezze da lui commesse e tornare alla SANTA TRADIZIONE!

Nelle foto sottostanti:
1) Montini che attizza il Il fumo di Satana nella casa del Signore.

2-3) La rivoluzione vestimentaria (oltre che su tanti altri aspetti della vita religiosa) che ha contagiato molte congregazioni di suore dagli Anni Sessanta in poi
N.S.dellaGuardia
Chi semina vento raccoglie tempesta.
Chi dall'inverno aspetta il sole si prenderà la glaciazione.
Chi respira fumo di satana pensando che sia aria di montagna finisce soffocato.