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Florilegio – aforismi vari, una raccolta per resistere nella fede (seconda parte)

Cari fratelli e sorelle, questo frasario in sei parti (centinaia di aforismi, in costante ampliamento) è una raccolta di perle di sapienza e verità (diverse delle quali le ho tradotte dall'inglese) ricca soprattutto di aforismi tratti dagli insegnamenti immortali dei nostri grandi e amati Santi. Questa raccolta risponde allo scopo di offrire a me e a voi un "vademecum di vera razionalità e spiritualità", fatto di schegge di luce che toccano un po' tutti i temi più importanti. Meditarle e rimeditarle diventa come una profonda terapia spirituale, benefica per le nostre anime. Traiamone vantaggio e... condividete anche con altri

È possibile trovare il frasario completo a questo link:


Florilegio – aforismi vari, una raccolta per resistere nella fede

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Appendice (I): raccolta di aforismi ed insegnamenti di San Pio da Pietrelcina

“Segreti” meravigliosi: ASCOLTA Padre Pio!

Appendice (II): raccolta di insegnamenti spirituali del Servo di Dio don Dolindo Ruotolo


Parole SUBLIMI di don Don Dolindo Ruotolo (per la vita spirituale)

Appendice (III): raccolta di ammaestramenti del Padre Stefano Manelli

Riflessioni piene di sapienza e di luce del Padre Manelli

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«Cicerone ci dice che ha visto città senza mura, ma non ha mai visto città senza templi. Ora entriamo in un’epoca in cui l’uomo, per la prima volta nella storia, si sta sforzando di vivere senza religione, unicamente per sé. Questo è il paradosso strano, contro natura, dell’epoca moderna. Essa non segna certamente un progresso, ma un regresso. Un regresso conseguente a una rivoluzione, alla rivoluzione integrale, alla sola rivoluzione, generatrice di tutte le altre: l’uomo che si sostituisce a Dio» (Gonzague de Reynold).

«Non seguire le passioni; poni un freno ai tuoi desideri» (Libro del Siracide 18, 30).

«Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in abominio: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male, falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli» (Libro dei Proverbi 6,16-19).

«Insegnare è facile come scagliare pietre dall’alto di un campanile. Mettere in pratica quello che si insegna invece è difficile come portare pietre in cima al campanile» (San Serafino di Sarov).

«Gli Israeliti ottenevano la vittoria per mezzo dell’arca. Così Mosè vinceva i nemici (cf. Nm 10, 35), così fu vinta Gerico, così furono vinti i Filistei: Infatti davanti agli Israeliti c’era l’arca di Dio (1 Sam 14, 18). È noto che l’arca è figura di Maria. L’arca che custodisce la manna, cioè Cristo, è la beata Vergine (…) e per mezzo di essa si ottiene la vittoria contro i nemici della terra e dell’inferno» (Sant’Alfonso M. de’ Liguori, da libro le Glorie di Maria).

«Fate quello che potete: Dio farà quello che non possiamo far noi. Confidate ogni cosa in Gesù Sacramento e in Maria Ausiliatrice e vedrete che cosa sono i miracoli» (San Giovanni Bosco).

«Evita la pigrizia e le persone pigre; porta a compimento i tuoi doveri. In qualsiasi momento tu dovessi essere pigro, sei in serio pericolo di cadere in peccato perché la pigrizia insegna tutti i generi di vizi» (San Giovanni Bosco).

«Quanti padroni finiscono per avere coloro che non vogliono riconoscere Gesù Cristo come solo Padrone!» (Sant’Ambrogio).

«L’eretico, l’apostata, non ispirano più ai cattolici di oggi lo stesso orrore di ieri. Non prendiamo più sul serio la verità. La severità verso gli erranti ci colpisce più che l’errore stesso» (Paul Claudel).

«Se la libertà cessa di essere collegata con la verità e comincia a renderla dipendente da sè, pone le premesse di conseguenze morali dannose, le cui dimensioni sono a volte incalcolabili» (Giovanni Paolo II, Memoria e identità)

«L’inizio della salvezza è la conoscenza del peccato» (Lucius Annaeus Seneca).

«L'uomo moderno è diventato passivo di fronte al male. Ha predicato così a lungo una dottrina di falsa tolleranza; ha creduto così a lungo che giusto e sbagliato fossero solo differenze di punti di vista che ora, quando il male si risolve nella pratica, è paralizzato a fare qualcosa contro di esso» (Ven. Fulton J. Sheen).

«Le prove, per quelli che Dio ama, non sono dei castighi, sono delle grazie. Non bisogna fermarsi a considerare la fatica, ma la ricompensa. Un negoziante non guarda alla pena che soffre nel commercio, ma al guadagno che ne ricava» (Santo Curato d'Ars).

«Sono convinto che la battaglia spirituale di questi tempi sarà sempre più incentrata sul “coraggio della verità”, il vero principio, l'unico vero, il solo che può e deve guidare un vero discepolo di Cristo» (Admin - da “Coraggio della verità o apostasia? A noi solo la scelta").

«Se Dio fosse buono e non fosse severo, tutti disprezzerebbero la sua bontà; se fosse soltanto severo senza essere buono, i nostri peccati ci condurrebbero alla rovina» (Origene alessandrino).

«Prima di parlare pensa, prima di pensare ascolta, prima di ascoltare prega» (Adagio monastico).

«Ogni minuto della vita ha il suo particolare dovere, indipendentemente da quale forma questo assuma. Il momento presente è il momento della salvezza. Ogni volta che ci lamentiamo verso di esso è una sconfitta; ogni atto di rassegnazione, invece, è una vittoria» (Ven. Fulton J. Sheen).

«Non permettere mai che qualcosa ti riempia a tal punto di dolore da farti dimenticare la gioia di Cristo Risorto» (Santa Teresa di Calcutta).

«Ricorda il passato con GRATITUDINE, vivi il presente con ENTUSIASMO, guarda al futuro con CONFIDENZA» (San Giovanni Paolo II).

«Dove Dio ti ha posto, quella è la tua vocazione. Non è questione di cosa facciamo ma di quanto amore mettiamo in ciò che facciamo» (Santa Teresa di Calcutta).

«HO CHIESTO A DIO: "PERCHÉ MI STAI PORTANDO ATTRAVERSO ACQUE AGITATE?" EGLI MI HA RISPOSTO: "PERCHÉ I TUOI NEMICI NON SANNO NUOTARE"».

«Non appoggiarti all'uomo: deve morire. Non appoggiarti all'albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare. Appoggiati a Dio, a Dio soltanto. Lui rimane sempre!» (frase attribuita a San Francesco d’Assisi).

«A seconda di come va la famiglia, così va la nazione e così va il mondo intero nel quale viviamo» (San Giovanni Paolo II, dall'omelia 30 novembre 1986).

«Non è l'odio che è sbagliato, è odiare la cosa sbagliata che è sbagliato. Non è la rabbia che è sbagliata, è arrabbiarsi con la cosa sbagliata che è sbagliato. Dimmi il tuo nemico e ti dirò chi sei. Dimmi il tuo odio e ti dirò il tuo carattere. Odi la religione? Quindi la tua coscienza ti disturba. Odi i ricchi? Allora sei avaro e vuoi essere ricco. Odi il peccato? Allora ami Dio. Odi il tuo odio, il tuo egoismo, il tuo temperamento impulsivo, la tua malvagità? Allora sei una buona anima» (Ven. Fulton J. Sheen, dal libro "Il pianto del Cristo").

«O GESÙ, SALVA GLI ELETTI NELL’ORA DELLE TENEBRE» (San Pio da Pietrelcina).

«I cristiani, come tutti gli uomini di buona volontà sono chiamati, in virtù di un grave dovere di coscienza, a non dare la loro collaborazione formale alle pratiche che, benché ammesse dalla legislazione civile, si oppongono alla Legge di Dio (...). Per gli atti che ciascuno compie personalmente, esiste, infatti, una responsabilità morale cui nessuno si può mai sottrarre e su cui ciascuno sarà giudicato da Dio stesso» (San Giovanni Polo II, dall'Enciclica "Veritatis Splendor").

«Non caricatevi di troppe divozioni; intraprendetene poche e perseverate in esse» (San Filippo Neri)

«Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete ciò che dovete essere metterete fuoco in tutta Italia!» (Santa Caterina da Siena).

«MARIA SANTISSIMA BRAMA CONCEDERCI DELLE GRAZIE PIÙ DI QUANTO NOI DESIDERIAMO RICEVERLE» (Sant’Alfonso M. de’ Liguori, da libro le Glorie di Maria).

«Dove non c'è obbedienza non c'è virtù; dove non c'è virtù non c'è bene; dove non c'è bene non c'è amore; dove non c'è amore non c'è Dio; dove non c'è Dio non c'è Paradiso» (San Pio da Pietrelcina).

«È impossibile che si salvi chi non è devoto di Maria» (San Leonardo da Porto Maurizio).

«Il nostro buon Dio non è abbastanza amato da noi; manderebbe volentieri i Suoi eserciti per proteggerci, ma non lo amiamo abbastanza. Dobbiamo essere al di sopra dello "status quo" di questo cristianesimo moderno con il suo sciocco “Vangelo della prosperità”. Questo non è autentico (…). Ci sono molti lupi travestiti da pecore nel cristianesimo moderno: esso non dice la verità, è falso; e si è insediato perfino nella Chiesa» (Jim Caviezel, da un “talk” sul combattimento spirituale e sul “cristianesimo dei nostri giorni”).

«Oggi l'uomo dice che non desidera la guerra ma continua a desiderare le cose che poi causano la guerra. Allo stesso modo, molti desiderano essere felici ma rifiutano di fare ciò che darebbe loro la felicità. La vera ragione dell'infelicità terrena degli uomini è che essi non desiderano realmente la felicità (Al di fuori del riconoscimento di Gesù Cristo come Dio e Signore e della sequela della legge morale in tutte le sue esigenze non vi è e non vi può essere felicità, ndr.)» (Ven. Fulton J. Sheen, dal libro "La pace dell'anima").

«La pace del Signore sia dove non è ospite Satana».

«La gioia non si trova negli oggetti che ci circondano, si trova nell'intimo dell'anima, si può possedere tanto in una prigione quanto in un palazzo (Santa Teresa di Lisieux, da "Storia di un'anima", Manoscritto A, 65)

«Spesso la via che conduce al compimento di un disegno di Dio, è una galleria oscura e fuligginosa; bisogna avere il coraggio di entrarvi, senza tema di scantonare, perché la divina volontà è come il binario che ci conduce fra le tenebre e ci fa giungere alla luce. Non si può presumere di ispezionare il cammino, di volerne vedere il tracciato, di misurarne l’estensione; bisogna chiudere gli occhi, farsi guidare da Dio, confidare contro ogni speranza» (Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, dal commento alla Genesi).

«Quando vai di male in peggio, il messaggero cattivo di solito ti propone piaceri apparenti facendoti immaginare piaceri e godimenti, perché tu persista e cresca nella tua schiavitù. Invece il messaggero buono adotta il metodo opposto: ti punge e rimorde la coscienza, per farti comprendere il tuo errore» (Sant'Ignazio di Loyola, regole del discernimento).

«Chi prega poco, con poca fede commette sempre qualche peccato. È sempre in pericolo di dannarsi. Chi prega sempre non pecca mai e certamente si salva; è l’unica maniera per salvarsi e salvare gli altri» (Don Attilio Negrisolo, da una meditazione sul messaggio di Fatima).

«Beati quelli che acquistano il favore di Maria! Chi porterà il distintivo di servo di Maria sarà registrato nel libro della vita» (San Bonaventura)

«La gioia cristiana è un dono di Dio che scaturisce da una retta coscienza» (San Filippo Neri).

«La Messa trae la sua realtà e la sua efficacia dal Calvario e non ha senso al di fuori di esso. Chi assiste alla Messa, solleva la croce dal suolo del Calvario per piantarla al centro del proprio cuore» (Ven. Fulton J. Sheen, dal libro “I 7 Sacramenti”)

«I mesi, gli anni che ci stanno davanti non faranno altro che radicalizzare il carattere antitetico di queste due vie e di queste due categorie di persone: coloro che sottomettono la propria anima all’arbitraria e assoluta volontà del potere da una parte; coloro che sottomettono la propria anima al potere della verità (cf 2 Tm 2,9) dall’altra. I primi saranno sempre più numerosi ma i secondi saranno sempre più soprannaturalmente potenti perché è potenza divina quella che li investe: “Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede”» (1 Gv 5,4) (Admin - da “Coraggio della verità o apostasia? A noi solo la scelta").

«Ogni volta che noi insegniamo ad un’anima a conoscere e amare Gesù, noi generiamo in lei Cristo»
(San Beda).

«Il vero modo per progredire nelle sante virtù è quello di perseverare in una santa allegria» (San Filippo Neri).

«Solo io porto la responsabilità della mia anima» (San Tommaso Moro).

«CRISTO NON È VENUTO PER RENDERCI BRAVE PERSONE MA PER FARCI UOMINI NUOVI» (Ven. Fulton J. Sheen).

«Quando ti inginocchi davanti ad un altare fallo in modo tale che gli altri possano capire davanti a Chi ti stai inginocchiando» (San Massimiliano Kolbe).

«La norma aurea della vita cristiana è la Confessione settimanale» (Padre Stefano Manelli, da una meditazione sulla Confessione).

«Dobbiamo fare ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri» (Giovannino Guareschi, in "Don Camilo e Peppone").

«Maria è l’arca che ci salva dal naufragio. Chi si rifugia eviterà il naufragio della perdizione eterna. Nell’arca di Noè al tempo del diluvio furono salvati anche gli animali; sotto il manto di Maria si salvano anche i peccatori (…) [che], quando ricorrono a Maria, non sono scacciati ma accolti e salvati dalla morte eterna. Entriamo dunque in quest’arca, andiamo a rifugiarci sotto il manto di Maria: certamente essa non ci caccerà via, ma ci salverà» (Sant’Alfonso M. de’ Liguori, da libro le Glorie di Maria).

«Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l’ira o l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria. Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l’indegnità della coscienza, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria... Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare. Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta» (San Bernardo da Chiaravalle, dalla II° omelia "In laudibus Virginis Matris").

«Mio Dio, PERDONA CIÒ CHE SONO STATA, CORREGGI CIÒ CHE SONO, DIRIGI CIÒ CHE SARÒ» (Santa Elisabetta Seton).

«Gesù ha detto: “Non sono venuto a portare la pace in questo mondo. Sono venuto come una spada che divide”. Che significato ha questo nel tuo cuore? Egli è il Messia. Ha sbagliato a dire queste parole? Oppure ti sta lanciando una sfida? Sì, ti sta lanciando una sfida» (Testimonianza di Jim Caviezel, attore e testimone della fede).

«Il Rosario è il testamento di Maria, come l'Eucaristia è il testamento di Gesù» (Padre F. W. Faber).

«Chi ama i beni terreni non diventerà mai santo» (San Filippo Neri).

«Chi va dietro alle cose perdute si perde con esse» (Santa Teresa d’Avila).

«Il grande segreto della prosperità della vita sta nella fedeltà a Dio e nella preghiera; vengono, sì, i momenti delle prove e quelli delle grandi tribolazioni ma il Signore manda l’angelo suo a chi lo invoca, chiude le bocche che si aprono contro di noi per divorarci e, quando sembra tutto perduto, improvvisamente ci libera» (Don Dolindo Ruotolo, dal commento al libro di Daniele).

«Chi conserva la castità è un angelo, chi la perde è un demonio» (Sant’Ambrogio).

«DIO HA IL SUO GIORNO, IL MALE LA SUA ORA» (Ven. Fulton J. Sheen, da una meditazione sul diavolo).

«Oggi, più che mai, il mondo è alla rovescia. Siamo strumenti rotti, colpiti, stonati e deboli, dobbiamo riconoscerlo! (…) Però siamo nelle mani di Dio. Lui sa lavorare molto bene con l'argilla. Egli è l’Esperto degli esperti nel lavorare con l’argilla e l’argilla è fragile. Però le mani di Dio fanno opere meravigliose. In tutto ciò che facciamo è necessario abbandonarci nelle mani di Dio e Lui farà di ognuno di noi un’opera d’arte» (Eduardo Verastegui, attore e testimone della fede – da una testimonianza).

«Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte indecenti (…). Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (…) avrà parte al regno di Cristo» (Lettera di San Paolo agli Efesini 5, 3-5).

«Dio mi vede - ripetiamo spesso a noi stessi - e nell’atto che egli mi vede mi giudica pure. Facciamo sì che Egli non veda in noi se non sempre il solo bene» (San Pio da Pietrelcina).

«La sofferenza potrebbe sembrare qualcosa di inutile, un fallimento esistenziale, uno spreco delle potenzialità immesse da Dio nell'uomo, una menomazione, un’impossibilità di rendersi utile per la causa di Dio e invece… pensare questo è un grande errore che vizia radicalmente la vocazione e missione del cristiano: in verità, nella misura in cui più si è congiunti ed uniti a Cristo crocifisso, paziente, sofferente e offerente per la salvezza degli uomini tanto più qualsiasi cosa il cristiano possa fare – fosse anche un sospiro, un’Ave Maria, un sorriso, una parola, una comunissima attività – diventa feconda; è lì che estrinseca veramente il massimo delle sue potenzialità spirituali e può contribuire in modo sommo al rinnovamento del mondo» (Admin - da "La terribile rivelazione di Padre Pio e le tre tappe di S. Massimiliano Kolbe").

«Coltiva l’umiltà del cuore perché la preghiera dell’umile penetra le nubi e non si ferma finché non ha conseguito ciò che domanda»
(Sant’Antonio di Padova - raccolta di detti).

«Ogniqualvolta e dovunque ti pare che sia in pericolo una giusta causa, se rendi testimonianza a suo favore, sei un martire. E poiché Cristo è giustizia e verità, dovunque la giustizia o la verità o la castità sono minacciate, se tu le difenderai con tutte le tue forze, riceverai la ricompensa dei martiri. E poiché martire significa “testimone”, chi avrà reso testimonianza alla verità, senza dubbio sarà un martire di Cristo, che è la verità» (San Cesario di Arles, dal discorso 225).

«Riconosci o cristiano la tua dignità e, diventato partecipe della divina natura, guardati dall’avvilire, con atti indegni, la tua grandezza» (San Leone Magno, dal discorso I per il Natale).

«Chiudiamo gli occhi, riposiamo in grembo a Dio, non ci preoccupiamo di quello che può succedere, non ci affanniamo per il futuro ma rimettiamo nelle sue mani ogni nostra angustia e lasciamo a Lui la soluzione di tutte le nostre difficoltà» (Servo di Dio don Dolindo Ruotolo, dal Commento al libro dei Numeri).

«Le cose andranno bene se si prega; andranno male se non si prega. LA PREGHIERA È LA GRANDE ARBITRA DEI NOSTRI DESTINI. Se è assente essa, tutto va a rotoli» (Padre Stefano Manelli, da una meditazione sulla preghiera).

«Non bisogna illudersi con falsi miraggi della vita; non bisogna farsi trascinare da quelli che propagano dottrine false, in opposizione a quella di Gesù Cristo. Non bisogna vivere disordinatamente da spensierati, ma bisogna preoccuparsi del conto che si deve dare a Dio nel giudizio, conducendo una vita santa e considerare ogni ora come l’ultima» (Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo).

«Non c’è virtù pratica che sia così necessaria nella vita cristiana come la pazienza» (Padre Stefano Manelli, da una meditazione sulla pazienza).

«Comportati con sapienza e prudenza, lungi dal seguire la massa grigia dei mediocri e dei rilassati. In ogni tua azione, piccola o impegnativa che essa sia, solleva l'occhio della tua mente al Signore, perché egli rettifichi le intenzioni del tuo agire» (Santa Camilla Battista da Varano).

«Vuoi giungere all’altezza di Dio? Abbassati prima all’umiltà di Dio (...). Guarda l’albero: prima va in basso, per innalzarsi poi in alto: getta profonde radici, per lanciare poi al cielo la sua cima» (Sant'Agostino).

«DOVE PASSANO I FIGLI DEL CUORE IMMACOLATO, LA TERRA BRUCIA!» (Sant'Antonio M. Claret).

«Ogni volta (durante i tanti momenti della storia in cui il cristianesimo sembrò destinato a scomparire, ndr) la fede e la Chiesa furono date per spacciate, ma furono i suoi persecutori a soccombere. Ogni volta c’è stata una rinascita totalmente inaspettata. Anche ora la Chiesa sembra volgere al termine ma le cose potrebbero cambiare. Naturalmente, ci sono sempre voci che chiedono di adattarsi ai tempi e la Chiesa deve avere attenzione per i tempi in cui opera, purché ciò non implichi un adattamento della fede. In ogni caso, la soluzione non è abbassare l’asticella. Per compiacere il mondo si finisce sempre con il far evaporare la fede. La Chiesa è sempre sopravvissuta là dove la sua identità è rimasta, attraverso la riforma, la purificazione e la rivitalizzazione» (Mons. Robert Mutsaerts).

«Se vuoi comportarti da cristiano coerente (...) devi mettere una cura estrema nei particolari più minuti perché la santità che il Signore esige da te si ottiene compiendo con amore di Dio il lavoro, i doveri di ogni giorno che, quasi sempre, sono un tessuto di cose piccole» (San Josemaria Escrivà, da "Amici di Dio").

«La forma migliore di mortificazione è di ACCETTARE con tutto il cuore, nonostante le nostre ripugnanze, tutto quello che Dio manda o permette, il bene e il male, la gioia e il dolore» (Beato Columba Marmion).

«Quale gioia per un cristiano che ha la fede che, alzandosi dalla Santa Messa, se ne va con tutto il Cielo nel suo cuore!» (Santo Curato d'Ars).

«Bisognerebbe levare forte la voce, bisognerebbe difendere l’onore di Dio, bisognerebbe illuminare i poveri cristiani e intanto da ogni parte si tace; anzi, che dico: si tace? Si parla troppo malamente col cattivo esempio, con gli scandali e con un atteggiamento di viltà inaudita che ci fa tener mano ai nemici del Signore» (Servo d Dio don Dolindo Ruotolo, dalla lettera 14 ottobre 1917).

«Sul traguardo finale della nostra epoca c’è scritto: vittoria. Il Cuore Immacolato di Colei che “schiaccia la testa” al nemico trionferà. Sarà Lei l’artefice della vittoria, Lei che rinnoverà l’umanità e la Chiesa per un’era di pace sulla terra (…). Quante volte si è creduto di poter suonare l’ultima campana a morto per la Chiesa! E invece, la Chiesa, oppressa, si rialza più vigorosa, uccisa, risorge più viva che mai. E una legge fondamentale della vita della Chiesa la resurrezione, che si radica nel mistero della resurrezione di Cristo. La Chiesa ha questa garanzia divina che la rende impavida di fronte ad ogni oppressione e morte. Artefice della prossima resurrezione della Chiesa sarà l’immacolata con il Suo Cuore» (Padre Stefano Manelli, dalla meditazione “Fatima nostra speranza").

«Nessuna battaglia esterna si può condurre a buon fine senza l'impegno primario nel santificare noi stessi, le nostre famiglie e le piccole “cellule” sane a cui siamo chiamati a dar vita. Questa missione deve starci seriamente a cuore, mentre tutto all’esterno pare collassare: dobbiamo creare ambienti di alta moralità e spiritualità e preservarli in modo da conservarli tali perché, mai come oggi, la battaglia è spirituale ed eminentemente teologica: la battaglia – diciamo anche la guerra – tra luce e tenebre» (Admin - da "La cosa più importante da fare ora. Per me, per te e per tutti")

«Vi sarà un periodo di suprema indifferenza, di completa assenza di preghiera, di materialismo e di rilassamento tali, che il Cielo sembrerà completamente muto riguardo alla terra, e gli uomini saranno abbandonati a se stessi» (Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, dal commento all'Apocalisse).

«Non desiderate non essere ciò che siete ma desiderate essere molto bene ciò che siete» (San Francesco di Sales).

«Oggi molti vogliono una religione che assecondi il loro modo di vivere, invece di una fede che richieda qualcosa da loro. Il risultato è che, per rendere la religione più popolare, troppi profeti l’hanno annacquata, fino a che non si è più distinta in alcun modo da un sentimentalismo secolare» (Fulton J. Sheen, dal libro "Il pianto del Cristo").

«Il problema della nostra santificazione è un problema personale e nessuno può sostituirci. Dio ci ha dato la libertà e perciò ognuno deve essere l'autore della propria santificazione. E ne sarà il responsabile. È una cosa molto personale e ognuno di noi sarà giudicato separatamente su tutta la propria vita. E come egli si sarà comportato, così sarà il suo premio o il suo castigo» (San Massimiliano Kolbe, dalle Conferenze ai frati).

«Il demonio ha paura della gente allegra» (San Giovanni Bosco).

«La prima e più importante penitenza del cristiano è quella di compiere fedelmente e perfettamente i propri doveri quotidiani. Fare altre penitenze, omettendo questa, significa badare al secondario trascurando il principale. Il primo posto, ricordiamo bene, tocca sempre al compimento esatto dei propri doveri. Se c’è questo, la sostanza della nostra vita di penitenza è assicurata» (Padre Stefano Manelli, da una meditazione sulla penitenza).

«Partecipare alla Messa è lo stesso che essere presenti sul Calvario. LO SVANTAGGIO DI NON AVER VISSUTO ALL’EPOCA DI CRISTO È AZZERATO DALLA MESSA. Sulla croce, Egli ha potenzialmente redento tutta l’umanità; nella Messa noi rendiamo attuale quella Redenzione» (Ven. Fulton J. Sheen, dal libro “I 7 Sacramenti”).

«Veramente puri di cuore sono coloro che disdegnano le cose terrene e cercano le cose celesti e non cessano mai di adorare e vedere il Signore Dio, vivo e vero, con cuore ed animo puro» (San Francesco di Assisi, dalle "Ammonizioni").

«Convinciamoci che lavoreremo di più per il bene della Chiesa, per la salvezza delle anime, per la Gloria del Padre Celeste, cercando anzitutto di rimanere uniti a Dio con una vita tutta di Fede e Amore, di cui Lui solo sia l’oggetto, che non con un’attività divorante e febbrile che non ci lasciasse né tempo né luogo di ritrovar Dio nella solitudine, nel raccoglimento, nella preghiera e nel distacco da noi stessi» (Beato Columba Marmion).

«Quando Dio ti dice “no”, ringrazialo, perché ti sta proteggendo e ha qualcosa di meglio per te».

«La nostra Immacolata Sempre Vergine Maria non gradisce per nulla gli ossequi di coloro che vogliono continuare a vivere nel peccato» (San Giovanni Bosco).

«Niente ti turbi. Tutto passa. Ciò che non è eterno e niente» (San Giovanni Bosco).

«La giustizia senza forza è inerme, la forza senza giustizia è tirannia» (Blaise Pascal)

«Sarai buono solo se saprai vedere le cose buone e le virtù degli altri. Pertanto, se devi correggere, fallo con carità, nel momento opportuno, senza umiliare… e con la disposizione di imparare e di migliorare tu stesso in ciò che correggi» (San Josemaria Escrivà, da "Forgia").

«La legge di Dio non può essere decisa dalla maggioranza» (Mons. Albino Luciani, Beato Giovanni Paolo I).

«La superbia, sola fra tutti i vizi, fa guerra a tutte le virtù e, come veleno universale, le corrompe tutte» (San Bernardo).

Il diavolo una volta disse al Curato d’Ars, riferendosi alle sue pratiche ascetiche: «Tu non mangi, neanche io; tu non dormi, neanch’io dormo. Ma c’è una cosa che tu puoi fare e io no: amare Dio».

«“Allora, perché Dio colpisce tutti i migliori, o con le malattie, o con i lutti, o con altri guai?”. Perché anche negli accampamenti le imprese pericolose sono ordinate ai più forti: il comandante manda truppe sceltissime a tendere al nemico gli agguati notturni, ad esplorare la strada, ad espugnare un fortino. Nessuno, di quelli che escono, dice: “Il generale mi ha fatto torto”, ma: “Ha stima di me”. Altrettanto deve dire chi si trova a sopportare ciò che fa piangere i timidi e gli ignavi: “Dio ci ha ritenuti degni di sperimentare su noi la capacità di sopportazione della natura umana”» (Lucius Annaeus Seneca).

«Dio non permetterà che l’ingiustizia diventi eterna. Egli permette che accadano rivolte, disgregazione e caos per ricordarci che i nostri pensieri sono stati sbagliati e i nostri desideri sono stati empi. La verità morale è vendicata dalla rovina che consegue al suo ripudio. Il caos dei nostri tempi è l’argomento negativo più forte che potesse mai essere utilizzato dal cristianesimo. La catastrofe rivela che il male si sconfigge da solo e che non possiamo distogliere lo sguardo da Dio, come abbiamo fatto, senza fare del male a noi stessi» (Ven. Fulton J. Sheen, dal sermone "Segni dei nostri tempi").

«Anche se scrivo con le mani incatenate, è meglio che avere la mia volontà incatenata. A volte, Dio si manifesta donando la sua forza a coloro che lo amano e che non pongono le cose terrene al di sopra delle realtà eterne. NÉ LA PRIGIONE, NÉ LE CATENE, E NEMMENO LA MORTE POSSONO SEPARARE QUALCUNO DALL'AMORE DI DIO, STRAPPARGLI LA SUA FEDE E LA SUA LIBERA VOLONTÀ. La potenza di Dio è invincibile» (Beato Franz Jägerstätter).

«Chi ama la Madonna può essere così certo del Paradiso come se già vi si trovasse» (Sant’Alfonso de’ Liguori).

«Il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore» (Lettera di San Paolo ai Romani 6, 23).

«La coscienza, è come l'araldo di Dio e il messaggero, e ciò che dice non lo comanda da sé stessa, ma lo comanda come proveniente da Dio, alla maniera di un araldo quando proclama l'editto del re. E da ciò deriva il fatto che la coscienza ha la forza di obbligare» (San Bonaventura da Bagnoregio).

«Non sgomentatevi per le tentazioni. È buon segno che il nemico combatta un’anima: questo vuol dire che non è sua» (San Francesco di Sales).

«Dio, essendo sommamente buono, non permetterebbe in alcun modo che nelle sue opere ci fosse il male se non fosse così potente e buono da trarre il bene anche dal male» (Sant’Agostino).

«Bisogna dire rudemente e francamente male al male e biasimare le cose biasimevoli. Senza dubbio, biasimando bisogna cercare di risparmiare il più possibile le persone nelle quali l’errore vive. Eccetto però tutti i nemici dichiarati di Dio e della Chiesa: costoro bisogna smascherarli più che si può. È carità gridare al lupo quando entra tra il gregge» (Paul Claudel).

«L’umiltà cristiana non consiste nella menzogna ipocrita di chi neghi di avere doni particolari. L’umiltà è verità: riconoscere quei doni, se ci sono, ma riconoscere al contempo che non sono per niente merito nostro, che essi vengono interamente da Dio, come suo dono gratuito e da mettere a disposizione dei fratelli» (Paul Claudel).

«È molto più facile convertire un peccatore incallito che far cambiare vita a un credente sbagliato» (San Bernardo di Chiaravalle).

«Tutte le buone opere messe insieme non equivalgono al Santo Sacrificio della Messa: esse, infatti sono opere degli uomini, mentre la Messa è opera di Dio» (S. Giovanni Maria Vianney).

«Signore, dacci la forza di accettare con serenità le cose che non possono cambiare, dacci il coraggio di cambiare le cose che debbono essere cambiate, dacci soprattutto la saggezza di discernere le une dalle altre» (Jean Leclercq).

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Joshua.
«È molto più facile convertire un peccatore incallito che far cambiare vita a un credente sbagliato» (San Bernardo di Chiaravalle – 1090-1153)
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Per questo è molto difficile in questa epoca rendere testimonianza alla Verità, perché molti pastori hanno dato da mangiare al gregge erbe cattive, frutto di dottrine eretiche come fossero provenienti da Cristo, ma non lo sono e i cui …Altro
«È molto più facile convertire un peccatore incallito che far cambiare vita a un credente sbagliato» (San Bernardo di Chiaravalle – 1090-1153)
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Per questo è molto difficile in questa epoca rendere testimonianza alla Verità, perché molti pastori hanno dato da mangiare al gregge erbe cattive, frutto di dottrine eretiche come fossero provenienti da Cristo, ma non lo sono e i cui pascoli sono proprietà del Vaticano.