Giustamente ha osservato il Papa: «Chi dice chi va in cielo è Dio"». Il Papa ha pure ricordato a Emanuele e ai fedeli la paternità di Dio. Le risposte pastorali più efficaci nei mille interrogativi umani sono quelle che partono dalla paternità misericordiosa di Dio, i cui giudizi sono inscrutabili. "Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri" (Is.55,9).
Auguro che ogni pastore di anime sia in sintonia con il cuore e lo stile di Papa Francesco.

@Giosuè
Mi dispiace contraddirla ma i "Novissimi" (novissimi sono le cose ultime) sono quattro:

1) Morte: l'ultima cosa che accade alla persona in questa vita. Con essa termina il tempo di prova. La sanzione definitiva della sua corrispondenza o meno alla volontà di salvezza di Dio manifestata mediante il Messia si ha già nel giudizio particolare e viene confermata nel giudizio universale.
2) Giudizio: particolare e universale.
3) Inferno: "Stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati"[1].
4) Paradiso: Sommo bene che avranno "coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio e che sono perfettamente purificati"

Fra i "Novissimi" non vi è il Purgatorio, trattandosi di una situazione transitoria che , comunque, non esisterà più alla fine dei tempi.

San Pio X a tal proposito ci insegna:
101. Che cos'è il purgatorio?
Il purgatorio è il patimento temporaneo della privazione di Dio, e di altre pene che tolgono dall'anima ogni resto di peccato per renderla degna di veder Dio.

Vedi:
Catechismo di San Pio X

@alda luisa corsini,@Sempliciotto,
@Testimone82
Quando su un sentimento puro e vero di un bambino, che crede ai Novissimi (Inferno, Paradiso e Purgatorio) si fanno operazioni giornalistiche, mediatiche, filosofiche, mondane per rilanciare un cristianesimo ipocrita che accetta un mondo che Dio apertamente e volutamente rifiuta, qui sta il male, ma anche un'enorme contaddizione. Proprio perché la prospettiva genuina e pura di un bambino che crede viene ribaltata da chi non crede o dispensa misericordia a chi non crede, affermando indirettamente che non è indispensabile credere. Anche se S.Paolo scrisse che solo in Gesù Cristo c'è salvezza (per le letture di domenica prossima). Nel senso che chi sta unito a Gesù Cristo e mette in pratica il Vangelo, fa un uso ricorrente dei sacramenti, ha una strada importante per salvarsi. Certo egli deve percorrere anche una via stretta e non quella larga lastricata di peccati, che lo porterebbe alla rovina eterna. Ma di questo mai parlare e qui sta la malizia di coloro che annunciano una misericordia disgiunta dalla giustizia, quasi che Dio lasciasse i figli volutamente nei vizi, nell'immoralità, negli omicidi, nel male tanto si salvano. Queste cose marchiano le anime e Dio non può salvarci se non lo vogliamo.

@Testimone82

Dici bene!
È il "sentire" il nuovo Vitello d'Oro!
Infatti don Fredo, ma non Credo, al posto del Credo fece cantare proprio "dolce sentire"...

@Sempliciotto alla fine Bergoglio rimane in linea col sentimento comune odierno. Anche un qualsiasi "cattolico" di questo tempo avrebbe risposto come lui. Viviamo in un mondo post-cristiano dove il proprio "sentire" ha preso il posto della ragione illuminata dalla fede.

Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Luca 18,8

Il giudizio è di Dio, non del Papa o di chicchessia, tranne ovviamente i casi di Santità manifesta, con miracoli post mortem al seguito.
Affermare, però, che basta volersi bene ed essere atei o cristiani è equivalente, è veramente un pessimo annuncio, è essere servo infedele e malvagio di Colui che ha detto chiaro e tondo:
"Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato!"