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Giornalista italiano: l'Anticristo sarà un prelato

Il giornalista Antonio Socci ha ricordato il 13 dicembre (Antonio.Socci.com) che Nostra Signora di La Salette ha detto nel luglio 1851, che “non passeranno cinquant'anni due volte" prima che "l'Anticristo sia nato".

Mélanie Calvat (+1904), la veggente di La Salette, ha sentito nel 1879: “Roma perderà la sua fede e diventerà la sede dell'Anticristo." Ancora: "La Chiesa saà oscurata; il mondo rimarrà costernato".

Maria Valtorta (+1961), mistica e autrice del famoso poema dell'Uomo-Dio, ha sentito nell'agosto 1943, durante la guerra: "Ora siamo nel periodo che io chiamo dei predecessori dell'Anticristo. Poi verrà il tempo dell'Anticristo, che è il precursore di Satana".

Valtorta ha detto a proposito di chi vedrà queste sofferenze: "Molti di loro sono già al mondo". Da ciò, Socci conclude che è la generazione attuale che sta vedendo l'Anticristo.

Valtorta chiama il regno dell'Anticristo "breve" ma "tremendo" dicendo che la Chiesa vivrà "ore di buio e orrore simili a quelle della mia Passione".

Descrive l'Anticristo come "una persona dal profilo molto alto" che "farà tremare le colonne della mia Chiesa".

Per il tempo dell'Anticristo, annuncia "il pastore idolo, che sarà e starà dove lo vogliono i suoi maestri".

Socci è convinto che l'Anticristo sarà un prelato.

#newsXgglkqxcxf

Guido Izzo
L'anticristo sarà prima di tutto un uomo in carne ed ossa e se dovesse essere "un prelato", come a mio parere giustamente sostiene Socci, allora sarà un Cardinale e verrà eletto Papa (perché deve sedere lì dove regna il Vicario di Cristo).
Sarà quindi il successore di Bergoglio (che è il suo S.Giovanni Battista alla rovescia..) e prenderà come nome Giovanni Paolo III.
Sarà un Cardinale italiano …Altro
L'anticristo sarà prima di tutto un uomo in carne ed ossa e se dovesse essere "un prelato", come a mio parere giustamente sostiene Socci, allora sarà un Cardinale e verrà eletto Papa (perché deve sedere lì dove regna il Vicario di Cristo).
Sarà quindi il successore di Bergoglio (che è il suo S.Giovanni Battista alla rovescia..) e prenderà come nome Giovanni Paolo III.
Sarà un Cardinale italiano molto importante e conosciuto, con il più alto cursus onorum che un prelato possa vantare, sarà un grande teologo ed il suo nome è....

PS. era il favorito numero 1 nel Conclave che (non) ha eletto Bergoglio
LiberaNosDomine
"L'anticristo non è satana e nemmeno un qualsiasi uomo, l'anticristo è la chiesa del mondo, la società che si è allontanata da Dio e dal Mio Vangelo, è la controgiochista di coloro che si sono serviti del mondo e non vogliono saperne della Croce e della sua grazia."
... (Signore Gesù, 25 marzo 2012, a Giuseppe Auricchia)
DiscepoloGAU
L'Anticristo verrà da Oriente e non da Occidente. Farà la sua apparizione proponendo un piano di pace tra Israele e Palestina.
giandreoli
Penso che si debba fare una distinzione fra “concorrente di Cristo” e “anticristo”. A mio modo di vedere, il mondo contemporaneo pullula di Personalità o Movimenti che vantano di essere degli “aspiranti Messia” o “presunti Salvatori”. Amano presentarsi vuoi come “uomini profetici”, vuoi come “difensori dell’uomo e dei diritti umani”, o “garanti della democrazia e della libertà”, “architetti …Altro
Penso che si debba fare una distinzione fra “concorrente di Cristo” e “anticristo”. A mio modo di vedere, il mondo contemporaneo pullula di Personalità o Movimenti che vantano di essere degli “aspiranti Messia” o “presunti Salvatori”. Amano presentarsi vuoi come “uomini profetici”, vuoi come “difensori dell’uomo e dei diritti umani”, o “garanti della democrazia e della libertà”, “architetti del pacifismo planetario”, “promotori della globalizzazione inclusiva” ecc. , tutti quanti variamente applauditi, finanziati e seguiti da discepoli. Anche se, più o meno ipocritamente, si dicono ammiratori di Cristo, al quale amano paragonarsi, sono in realtà suoi illusi “concorrenti”. Qualche esempio: Budda, Allah, Pachamama, Greta, Comunità Europea, Multiculturalismo, Tecnologia, Intelligenza artificiale, Amnesty, Sardine, ecc. ecc. Mi stupisce la superficialità insipiente di certi nostri Pastori che, a mio avviso, attribuendo a Cristo quelle che sono invece opinioni personali come il “dialogo anziché apologia”, “accoglienza inclusiva” ecc, accolgono e insegnano più le dottrine di questi concorrenti del messia che non il Vangelo di Cristo, il solo Messia. Concorrenti dicevo, perché del Messia infatti non hanno la stoffa. Ma può esserci invece chi, del Messia, ha anche la stoffa, la veste, l’investitura. Non lo dico io ma le Scritture, che lo chiamano, proprio per questo, l’opposto del Cristo, cioè l’Anticristo. Personalmente, pur sapendo che molti ne hanno parlato o dicono di intravederlo, io non lo vedo. Vedo però un gran predicare più le opinioni dei concorrenti che la dottrina autentica e perenne del Cristo, Unico Redentore, Alfa e Omega, immutabile perché sempre attuale, testimoniato col sangue dai martiri, trasmessoci dai Padri della Chiesa, confermato dai Santi.
Stat Crux
Presunte profezie, @padrepasquale? Ma se è già attuale cronaca!
padrepasquale
Se io dicessi che l'Anticristo è il movimento che contrasta il magistero di Papa Francesco con la superbia della mente?...
N.S.dellaGuardia
...E di molto...dovrebbe girarsi di 180°...
padrepasquale
Bene. Ci accorgiamo che da persone serie bisogna evitare di dare giudizi sommari, infondati e preconcetti?
MariaRosaMystica
Per la cronaca:
MariaRosaMystica
O vogliamo accusare Melania di essere una che va contro papa Francesco? No, perché, sarebbe una insensatezza non da persone sagge (di grazia allora non erano saggi nemmeno i Niniviti che vestirono di sacco e fecero penitenza a causa della predicazione del Profeta, Le cui profezie ben si potevano dire PRESUNTE, in quanto non furono certamente sottoposte al discernimento del Magistero del tempo...Altro
O vogliamo accusare Melania di essere una che va contro papa Francesco? No, perché, sarebbe una insensatezza non da persone sagge (di grazia allora non erano saggi nemmeno i Niniviti che vestirono di sacco e fecero penitenza a causa della predicazione del Profeta, Le cui profezie ben si potevano dire PRESUNTE, in quanto non furono certamente sottoposte al discernimento del Magistero del tempo... L'atteggiamento dei saggi è invece quello di coloro che deridevano Noè... un'arca... il diluvio... sulla base di presunta profezia non sottoposta a Magistero del tempo, poi venne il diluvio... e i "saggi" finirono sott'acqua... AH CERTO NON CI STAVANO I REGISTRATORI NÉ LE DIRETTE FIUME IN TV...) Quando è dimostrato che i testi, quello scritto per Pio IX e quello successivamente pubblicato sono identici. Il problema è se voi saggi volete finire sott'acqua perché volete impedire a noi di non finirci? Non vi piace essere definiti in malafede e credete di essere in buonafede? Perché non la riconoscete a noialtri?
padrepasquale
Chi è Melania? Senza il discernimento del Magistero le presunte rivelazioni sono senza valore. Meglio riferirsi alla Parola di Dio e alla guida dei Pastori, che hanno la grazia propria del sacramento.
MariaRosaMystica
Melania Calvat, la Pastorella di La Salette (si parla di La Salette nel post non dell'ortofrutta.) certamente non parlavo di "Melania la fruttivendola", che non so neanche se esiste e/o non ho neppure il piacere di conoscere. Come "chi Melania"?
Visto che si parla di La Salette... è assolutamente scontato che mi riferissi a Melania Calvat.
E a me basta il parere del Vescovo Ordinario del Luogo (…Altro
Melania Calvat, la Pastorella di La Salette (si parla di La Salette nel post non dell'ortofrutta.) certamente non parlavo di "Melania la fruttivendola", che non so neanche se esiste e/o non ho neppure il piacere di conoscere. Come "chi Melania"?
Visto che si parla di La Salette... è assolutamente scontato che mi riferissi a Melania Calvat.
E a me basta il parere del Vescovo Ordinario del Luogo (Grenoble) e la stima di cui Melania Calvat godeva presso Papa Leone XIII (mise un riferimento al segreto nel CD esorcismo) nonché presso Sant'Annibale Maria di Francia.
Quanto poi al suo suggerimento (la scoperta dell'uovo di Colombo) non aggiungo altro, certo non stavo aspettando il suo consiglio.
MariaRosaMystica
Postilla:“Visioni e profezie: mistica ed esperienza della trascendenza” – di Karl Rahner (1952), ed. it. a cura di Vita e pensiero, Milano 1995, pp. 41-45.48-52.
“Chi nega la possibilità assoluta di rivelazioni particolari, va contro la fede e chi contesta che esse possano avvenire anche dopo il tempo degli Apostoli, si oppone ad una dottrina teologicamente sicura […] Ciascuno che voglia essere …Altro
Postilla:“Visioni e profezie: mistica ed esperienza della trascendenza” – di Karl Rahner (1952), ed. it. a cura di Vita e pensiero, Milano 1995, pp. 41-45.48-52.

“Chi nega la possibilità assoluta di rivelazioni particolari, va contro la fede e chi contesta che esse possano avvenire anche dopo il tempo degli Apostoli, si oppone ad una dottrina teologicamente sicura […] Ciascuno che voglia essere cristiano, deve chiedersi se egli non viva in un atteggiamento di pregiudiziale chiusura di una tale rivelazione di Dio. Ancora, il credente deve verificare se la sua apparente opposizione ai fenomeni visionari, che la Scrittura stessa attesta e crede, nasce dal fatto di esserci abituati e non piuttosto da una protesta razionalistica nei loro confronti […].
Chiamiamo visioni mistiche quelle che, per finalità e contenuto, si riferiscono esclusivamente alla vita religiosa ed al perfezionamento personale del veggente. Visioni profetiche sono quelle che, oltre a ciò, sollecitano ed incaricano il veggente di rivolgersi al proprio mondo circostante e ultimamente alla Chiesa, per rendere noto un messaggio, ammonire, sollecitare o predire il futuro. Sebbene diverse negli scopi, le due visioni possono presentarsi con le stesse caratteristiche psicologiche e tuttavia, nonostante la loro somiglianza psicologica, devono essere valutate diversamente, soprattutto per ciò che riguarda i criteri della loro autenticità, in quanto fanno valere pretese essenzialmente diverse nei confronti dell’ambiente che circonda il veggente.
Visioni mistiche sarebbero, per esempio, quelle di santa Gemma Galgani, perché riguardano unicamente la sua propria vita religiosa. Profetiche, invece, sarebbero quelle di santa Maria Margherita Alacoque, perché implicano delle indicazioni rivolte ad altri. La necessità di una diversa valutazione delle due visioni diventa particolarmente chiara quando si ponga attenzione al rischio completamente diverso che la fede in queste visioni comporta.
Volendo ora dire qualcosa di più preciso sulle rivelazioni private, intendiamo riferirci alle “visioni profetiche”. Dobbiamo dunque parlare di quelle rivelazioni private che non riguardano soltanto il singolo e la sua vita personale, ma che attraverso colui che le riceve si rivolgono, benché siano private, alla Chiesa o a gran parte di essa. Rivelazioni private che raccomandano a molti una certa devozione, esortano alla penitenza, impartiscono determinati ordini, mettono in guardia contro certe dottrine, raccomandano un insegnamento spirituale ecc. Senza dubbio, lungo la storia della Chiesa, si sono succedute continuamente rivelazioni private di questo genere ed hanno esercitato un grande influsso. Nei loro confronti si pongono questioni non solo psicologiche, ma anche teologiche. Quando si parla di “rivelazioni private” fra cattolici, si pone generalmente la questione della psicologia di questi fenomeni e di qui la domanda relativa all’autenticità di queste rivelazioni e la verità del loro contenuto. […]. Tuttavia crediamo che un tale modo di considerare le cose sia unilaterale. Risulta necessario che esso venga integrato da considerazioni di natura propriamente teologica. Ora, […] da una parte, una certa teologia delle rivelazioni private è troppo “negativa”: assume soltanto il fondamento della compiutezza della rivelazione pubblica, per cui le rivelazioni posteriori vengono solo negativamente connotate come “private”, precludendo la possibilità di sviluppare una teoria strettamente teologica del loro significato e della loro necessità per la Chiesa come tale, un significato che esse certamente hanno avuto. Gli spunti contenuti nella Scrittura per una teologia della profezia nella Chiesa e per la Chiesa, non vengono adeguatamente sviluppati.
[…] Prima di Cristo, nella storia, senza però che essa venisse superata o tolta, poteva ancora verificarsi qualcosa di nuovo in vista della salvezza che ancora non c’era, qualche cosa che avrebbe cambiato essenzialmente la situazione dell’uomo di fronte a Dio: Dio poteva emanare una nuova legge, stipulare o annullare un’alleanza. La decisione di Dio, inaspettata e imprevedibile, poteva essere l’ira oppure la grazia (entrambe atti della libertà di Dio). In breve: dalle insondabili possibilità del Dio libero – del Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, non del dio dei filosofi, poteva realizzarsi nella “rivelazione” questo oppure quello, e questo accadere dell’agire divino, essendo non determinabile dall’uomo, doveva essere accolto, in un atteggiamento di sempre rinnovata obbedienza, quale imprevedibile disposizione di Dio. L’uomo doveva essere pronto per una sempre nuova rivelazione di Dio, capace di ridefinire radicalmente la sua posizione salvifica […]. Ora, però, con Cristo e dopo Cristo è venuta la fine dei tempi, l’agire salvifico di Dio verso l’umanità ha raggiunto in Cristo la sua fase decisiva, in linea di principio insuperabile e definitiva. Con Cristo è arrivato il tempo ultimo che non è provvisorio, ma è anzi così definitivo che nell’eone di Cristo non possiamo aspettarci più nulla in grado di cambiare essenzialmente la nostra situazione salvifica. Se prima di Cristo un tale cambiamento nell’uomo non solo poteva, ma doveva essere atteso, ora invece ciò che il cristiano può attendere ancora è solo l’ultimo giorno, la manifestazione definitiva del dramma dialogico fra Dio e l’uomo che in Cristo è già avvenuta. […] La teologia della rivelazione possiede a questo punto ormai soltanto un significato di retrospezione, senza alcuna tendenza prospettica: l’attesa della rivelazione di Dio nella storia è attesa dalla rivelazione di Dio che compie la storia.
E tuttavia anche in questo tempo ultimo si danno rivelazioni di Dio, non solo al singolo come tale, ma anche alla Chiesa, almeno nel senso che il carisma del singolo ritorna a beneficio dell’intero corpo ecclesiale. Ora, però, per quanto da un punto di vista puramente psicologico possano essere simili alla rivelazione di Dio prima di Cristo e in Cristo, queste rivelazioni devono non di meno manifestare una differenza essenziale, qualitativa, rispetto a quelle precristiane. E ciò al fine di mantenere quanto abbiamo detto sopra, a proposito del carattere particolare dell’ultimo tempo, nel quale non ci possono essere più rivelazioni costitutive per la situazione salvifica. Bisognerà determinare l’essenza di queste rivelazioni private postcristiane, potremmo dire ecclesiali – e cioè significative ad un livello che non è puramente individuale, in modo che esse si inseriscano intimamente in questa situazione salvifica finale. Come è possibile questo?
Abbiamo già visto che non è sufficiente dire che le rivelazioni private non si rivolgono alla Chiesa o all’umanità nel suo complesso e che il loro contenuto non è positivamente garantito dal magistero ecclesiastico. Se ci si dicesse che il contenuto delle rivelazioni private, in confronto con quello della revelatio publica, non è così “significativo”, che è perciò inessenziale o qualcosa del genere, allora nascerebbe la domanda su come potrebbe essere “senza importanza” qualcosa che Dio rivela. E inoltre da dove si potrebbe sapere che quanto è stato rivelato, se aggiunto al depositum fidei divinae, non comporterebbe variazioni fondamentali nella situazione salvifica fino a questo punto. Se si dice, invece, che le rivelazioni private contengono sempre solo ciò che, indipendentemente da esse, può essere conosciuto dalla rivelazione generale come tale (per esempio la possibilità e l’utilità di una nuova devozione), allora sorge la questione perché Dio riveli ancora questo contenuto e non lasci più semplicemente una tale deduzione all’acume dei teologi. Se riflettiamo su tutto ciò, ci rimarrà quale risposta soddisfacente alla nostra domanda circa l’essenza teologica di una rivelazione ‘privata’ postcristiana alla Chiesa, soltanto questa: la sua essenza non consiste nella rivelazione di un contenuto materiale oggettivo – e cioè nel suo carattere assertorio – che quindi si aggiungerebbe alla rivelazione generale solo accidentalmente. Piuttosto: le rivelazioni private sono nella loro essenza un ‘imperativo’ sul modo in cui la comunità cristiana debba comportarsi in una determinata situazione storica. Esse non rappresentano, nella loro essenza, una nuova asserzione, ma un nuovo comando. A livello delle ‘asserzioni’, in fondo, esse dicono quanto già saputo dalla fede e dalla teologia. E tuttavia esse non sono superflue, una sorta di ‘corso celeste’ di ripetizione della rivelazione generale o una maieutica intellettuale per la conoscenza di qualcosa che, fondamentalmente, si potrebbe scoprire anche senza questo aiuto. Poiché ciò che è volontà di Dio in una determinata situazione, non può essere determinato logicamente in maniera univoca soltanto dai principi generali del dogma e della morale, neppure attraverso l’analisi della situazione concreta in cui ci si trova.
Queste riflessioni teoretiche possono dischiudere lo spazio dell’agire corretto e necessario dell’uomo – in molti casi così bene che risulta praticamente univoco comprendere come si debba agire – e sono quindi in ogni caso necessarie. Tuttavia, esse non possono dire, in linea di principio, quale tra le diverse decisioni sempre ancora possibili dentro questo spazio, corrisponda effettivamente alla volontà di Dio e come debba essere presa. Una concezione contraria vorrebbe falsamente dissolvere nel ‘generale’ la concretezza ed indeducibilità dell’agire dell’uomo, riducendo ciò che è spiritualmente concreto ad un puro caso del generale. Secondo Ignazio, esistono dei tempi di elezione per la conoscenza della volontà di Dio circa una particolare ‘decisione’, i quali avvengono nella luce della fede al di fuori e ‘prima’ di ogni riflessione razionale. Poiché in essi l’uomo fa esperienza della volontà di Dio mosso da Dio stesso, la riflessione teologico-morale o logica rappresenta soltanto un ‘sostituto’ nel caso in cui il movimento divino si ferma o non viene conosciuto con sufficiente chiarezza, e comunque questo ‘sostituto’ non può essere visto come il caso normale di una decisione. Ora deve esserci per la vita della Chiesa, nella ‘decisione’ della Chiesa, qualcosa di analogo, l’azione di un impulso divino che non può essere sostituita dalle riflessioni teoretiche e dalle deduzioni dei teologi e dei moralisti, o da una pura ‘assistentia Spiritus Sancti di per sé negativa’, in virtù della quale queste riflessioni possano certo essere preservate dal falso, ma le cui autentiche fonti rimangono pur sempre i puri principi fondamentali e la situazione concreta.
[…] In linea di principio, lo Spirito Santo può, attraverso ogni membro della Chiesa, operare su di essa e farle conoscere ciò che richiede da lei, cioè l’imperativo che in quella data ora le si impone. L’imperativo ispirato da Dio ad un membro della Chiesa per l’agire della Chiesa in una determinata situazione storica, questo ci sembra l’essenza di una data ‘rivelazione privata’ profetica di tipo postcristiano. ‘Come’ poi tale rivelazione privata si trasmetta dal singolo alla Chiesa o a gran parte di essa, se attraverso una proclamazione ufficiale: ‘haec dicit Dominus’, oppure seguendo la via di un metodo deduttivo o in qualsiasi altro modo, questa è una questione secondaria. Così come, secondo l’insegnamento classico degli antichi, il ‘singolo’, posto davanti alla sua decisione nel caso concreto non dovrebbe solamente chiedersi: che cosa è ‘ragionevole’ qui e ora secondo i principi generali del dogma e della morale, ma anche secondo ‘l’impulso dello Spirito Santo’, così nelle decisioni della Chiesa bisognerebbe domandarsi: ‘Non est propheta… ut interrogemus per eum?’ (1Re 22,7). Non si dovrebbe trattare troppo sbrigativamente il carisma della profezia più o meno come un privilegio ormai passato della Chiesa primitiva. Le forme sociologiche e psicologiche del carisma profetico e del suo intervento lungo il cammino della storia della Chiesa possono variare. Ma sempre dev’esserci nella Chiesa, accanto all’ufficio trasmesso per l’imposizione delle mani, anche la vocazione umanamente non trasferibile del profeta. Nessuno dei due doni può rimpiazzare l’altro […]”.

“Visioni e profezie: mistica ed esperienza della trascendenza” – di Karl Rahner (1952), ed. it. a cura di Vita e pensiero, Milano 1995, pp. 41-45.48-52.
Marziale
padrepasquale
Non è da persone sagge interpretare la storia e la vita della Chiesa alla luce di presunte profezie che non hanno alcun discernimento da parte del Magistero.
Massimo M.I.
P. Pasquale, lei è portabandiera della gran maggioranza dei consacrati: non dare nulla o quasi importanza alla grande grazia che Dio ci fa non solo di voci profetiche ma addirittura di non dare importanza agli insegnamenti dateci dalla Madonna stessa. Ho avuto modo di ordinare la biblioteca di un sacerdote ora defunto. C'erano libri di pisicologia storia,, grandi autori di romanzi, geografia, oltre …Altro
P. Pasquale, lei è portabandiera della gran maggioranza dei consacrati: non dare nulla o quasi importanza alla grande grazia che Dio ci fa non solo di voci profetiche ma addirittura di non dare importanza agli insegnamenti dateci dalla Madonna stessa. Ho avuto modo di ordinare la biblioteca di un sacerdote ora defunto. C'erano libri di pisicologia storia,, grandi autori di romanzi, geografia, oltre testi liturgici, non ne trovai nessuno su una rivelazione-apparizione. Eppure la nostra fede nasce dalla rivelazione!
padrepasquale
Le rivelazioni private non sono la Rivelazione divina
Massimo M.I.
Se la Madonna si scomoda per parlarci significa sono importanti rivelazioni, credo che il problema sia da ricercare ne non credere che la Madonna possa comunicare, come e successo in quasi tutte le apparizioni da parte dei prelati
LiberaNosDomine
Quale credibilità possono avere i sacerdoti, se non credono ai Vangeli e alle profezie che li confermano? ... NESSUNA CREDIBILITA'