Francesco I
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Un nuovo frutto avvelenato del "Documento sulla fratellanza umana"

Vatican News riferisce che Papa Francesco ha aderito alla "Giornata di preghiera promossa dall'Alto Comitato per la Fratellanza Umana per chiedere al Signore la fine della pandemia del Covid-19". Alla fine della Regina Coeli, domenica 3 maggio 2020, Francesco ha accolto con favore questa iniziativa ricordando che "la preghiera è un valore universale".

L'invito è per "i credenti di tutte le religioni" perché "si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera e digiuno e opere di carità", con l'obiettivo di "implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus". Per comprendere appieno questa iniziativa, è necessario conoscerne l'origine e le basi intellettuali.

In principio fu il Concilio Vaticano II

La causa principale di questo tipo di iniziativa risale ai testi del Concilio Vaticano II, in particolare alla Dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae, 7 dicembre 1965). La dottrina di questo documento porta a un certo indifferentismo, dal momento che relativizza la necessità di appartenere alla Chiesa cattolica per essere salvati.

Inoltre, il Concilio inaugura un dialogo con le religioni cristiane attraverso il Decreto sull'ecumenismo (Unitatis redintegratio, 21 novembre 1964) e con le religioni non cristiane attraverso la Dichiarazione sui rapporti della Chiesa con loro (Nostra aetate , 28 ottobre 1965). L'effetto di questi orientamenti è dissolvere lo spirito missionario in infiniti "dialoghi" che corrompono la volontà di convertire gli uomini a Gesù Cristo.

Un traguardo importante è stato raggiunto il 27 ottobre 1986, quando Papa Giovanni Paolo II ha riunito 130 rappresentanti di varie religioni ad Assisi, per pregare per la pace nel mondo
Mons. Marcel Lefebvre denunciò l'iniziativa come un attacco al primo comandamento di Dio, all'unicità della salvezza che non si trova altrove che in Gesù Cristo.
Successivamente si sviluppò uno "spirito di Assisi" - come esiste uno "spirito del Concilio" - che ispirò incontri simili in tutto il mondo. Papa Benedetto XVI ha organizzato un tale incontro a Roma il 6 aprile 2011, ma sopprimendo il momento della preghiera comune. Papa Francesco, in occasione del trentesimo anniversario della riunione di Assisi, vi ha riunito nuovamente, il 20 settembre 2016, 450 dignitari di 9 diverse religioni.

Il documento sulla fratellanza umana

Ma Papa Francesco sta ora implementando una nuova dimensione dell'ispirazione conciliare iniziale. Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, ha firmato con il Grande Imam dell'Università Al-Azhar un "Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune". Il testo è stato giustamente denunciato come empietà, poiché afferma che "il pluralismo e la diversità di religione" sono frutto della "Sapienza divina".
A seguito di questo incontro, il 20 agosto 2019 è stato creato un Alto Comitato per la Fratellanza umana con l'obiettivo di mettere in pratica la dichiarazione. Il primo incontro si è tenuto alla Casa Santa Marta, in Vaticano, l'11 settembre.
I membri del Comitato sono Mons. Miguel Ángel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso; Professor Mohamed Hussein Mahrasawi, Rettore dell'Università Al-Azhar; Mons. Yoannis Lahzi Gaid, segretario personale di Papa Francesco; il giudice Mohamed Mahmoud Abdel Salam, consigliere del Grande Imam; Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente del Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi; Dr. Sultan Faisal Al Rumaithi, segretario generale del Consiglio musulmano degli anziani, e lo scrittore Yasser Hareb Al Muhairi.

Il Comitato ha lanciato il 15 novembre il progetto della "Casa della Famiglia Abramitica", una struttura comune che comprende una sinagoga, una moschea e una chiesa. I tre luoghi di culto saranno uniti da fondamenta uniche e collocati all'interno di un giardino, evocando il nuovo Eden. Un quarto edificio ospiterà la sede del Centro di studi e ricerche per la fratellanza umana.
Il 4 dicembre, i membri dell'Alto Comitato hanno incontrato Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, per chiedere la creazione di una Giornata mondiale della fratellanza umana. Guterres ha espresso il suo sostegno nominando un consigliere speciale, Adama Dieng, come rappresentante delle Nazioni Unite presso l'Alto Comitato.
Un giorno di preghiera interreligiosa

Un'altra iniziativa dell'Alto Comitato è quindi l'invito del 14 maggio 2020 a una preghiera che unisce i credenti di tutte le religioni. Papa Francesco l'ha accolto e incoraggiato naturalmente. Ma non è l'unico.
Infatti, il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha fornito il suo appoggio, così come il segretario generale delle Nazioni Unite. I due, ha affermato il cardinale Ayuso Guixot, "saranno come tanti altri in comunione il prossimo 14 maggio per vivere questo momento di unità della famiglia umana".
La data scelta, il 14 maggio, era la data inizialmente prevista da Papa Francesco per la riunione del "patto educativo" che aveva lanciato sulla scia dell'enciclica Laudato si' e del Documento sulla fratellanza umana. A causa della pandemia, questo incontro era stato rinviato ad ottobre.
Un ramo religioso delle Nazioni Unite

La "comunione" con le Nazioni Unite segna una nuova tappa nello sviluppo di una concezione globalista della religione. Papa Francesco, nella linea diretta del Concilio che ne ha depositato il seme, concepisce la religione cattolica come una sorta di movimento di animazione della democrazia universale - o MASDU, secondo la formula del padre Georges de Nantes. Questo è il motivo per cui moltiplica le iniziative sul piano terreno, trascurando seriamente il suo dovere di vicario di Cristo.

Ciò corrisponde all'obiettivo perseguito dalla massoneria sin dalla sua fondazione. L'umanità deve sostituire la Chiesa e il cristianesimo. È la società della salvezza universale. I diritti umani devono sostituire il Vangelo. La forma terrena del regno di Dio è la democrazia mondiale. La Chiesa non è altro che una ONG tra le altre, garantendo il contributo di una vaga spiritualità a coloro che credono in Dio.
Fonte: fsspx.it

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12
Ciao
Teofilo°
I segni dei tempi nuovi non si giudicano né si condannano per sentito dire. Non è peccato pensare ad una fraternità umana e rispettarsi anche nelle diversità di fede.
La profezia dello Spirito nei tempi nuovi chiede ascolto: "Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. (Apocalisse 2,11 e seguenti 7 volte). Non dice alla Chiesa, ma alle Chiese! Chi ci da il diritto di giudicare …More
I segni dei tempi nuovi non si giudicano né si condannano per sentito dire. Non è peccato pensare ad una fraternità umana e rispettarsi anche nelle diversità di fede.
La profezia dello Spirito nei tempi nuovi chiede ascolto: "Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. (Apocalisse 2,11 e seguenti 7 volte). Non dice alla Chiesa, ma alle Chiese! Chi ci da il diritto di giudicare o di condannare se Dio lo accetta o meno. Quando caccia un demonio Gesù accetta anche la richiesta che gli rivolge il diavolo che veniva cacciato da quell'uomo. Anche l'islam è la fede di un unico Dio. Ma quanti unici Dio ci sono. Ma poiché c'è un solo Dio a chi si rivolgono coloro che lo pregano? Può essere una opportunità per alcuni, ma chi lo può giudicare? Chi lo teme e pratica la giustizia è gradito a Dio dice la Bibbia: "Ora dunque tutti noi, al cospetto di Dio, siamo qui riuniti per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato>>. "Pietro prese la parola e disse: <<In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. (At 10,33 ss). Si sbaglia chi crede che solo la Chiesa o nella Chiesa si possa pregare. E in quale Chiesa? La Cattolica, la Ortodossa, la Protestante...? E' meglio sperare che impedire di sperare.
N.S.dellaGuardia
"I tre luoghi di culto saranno uniti da fondamenta uniche e collocati all'interno di un giardino, evocando il nuovo Eden. Un quarto edificio ospiterà la sede del Centro di studi e ricerche per la fratellanza umana..."
Nelle fondamenta uniche (Venezia non c'entra nulla per fortuna...) si potranno fare scambi e colpi di scena, tipo in rabbino che appare in chiesa al posto del prete, o un muezzin che …More
"I tre luoghi di culto saranno uniti da fondamenta uniche e collocati all'interno di un giardino, evocando il nuovo Eden. Un quarto edificio ospiterà la sede del Centro di studi e ricerche per la fratellanza umana..."
Nelle fondamenta uniche (Venezia non c'entra nulla per fortuna...) si potranno fare scambi e colpi di scena, tipo in rabbino che appare in chiesa al posto del prete, o un muezzin che legge il talmud, ma non serviranno per patti delle catacombe o altro clandestino: tutto sarà fatto alla luce del sole nel Nuovo Eden (che non è un cinema per adulti...) dove ci saranno alberi da frutto accessibili a tutti, senza "inutili divieti".
Nel "centro studi" per ora gli scaffali sono vuoti, a parte copie della laudatosì, del Capitale, del Corano e del talmud, nonché gli scritti di marat e robespierre.
Ah naturalmente non ci sarà alcuna differenza tipologia tra chiesa, sinagoga e moschea. Non si riconosceranno uno dall'altro né vi saranno segni distintivi all'esterno.
Nella Chiesa non ci sarà tabernacolo.
giandreoli
Segnalo come, sul tema, sia quanto mai significativo il soggiorno e il discorso di san Paolo ad Atene che la Liturgia eucaristica ha proposto due giorni fa. Papa san Giovanni Paolo II lo definiva “il simbolo stesso dell’incontro del Vangelo con la cultura umana” (Atene 05.05.2001). Pur invitando alla lettura integrale del brano (Atti 17,16-32), ne anticipo alcuni aspetti: 1) la molteplicità degli …More
Segnalo come, sul tema, sia quanto mai significativo il soggiorno e il discorso di san Paolo ad Atene che la Liturgia eucaristica ha proposto due giorni fa. Papa san Giovanni Paolo II lo definiva “il simbolo stesso dell’incontro del Vangelo con la cultura umana” (Atene 05.05.2001). Pur invitando alla lettura integrale del brano (Atti 17,16-32), ne anticipo alcuni aspetti: 1) la molteplicità degli altari e degli idoli a loro dedicati disseminati nella città lasciano Paolo inorridito (proxùneto) 2) invitato dagli intellettuali (mossi più da curiosità…) a parlare nell’Areopago, Paolo accetta, mostrando così la sua disponibilità ad un dialogo con loro 3) si mostra aperto agli uditori, preparato nella loro cultura, rispettoso nel linguaggio, ma allo stesso tempo schietto e talora ironico 4) non chiama gli uditori “credenti” (pisteuontes) ma “superstiziosi”(deisidaimonosterous) non riconoscendo alle loro diverse religioni la capacità di condurre ad una relazione con Dio che possa essere detta “fede” 5) li apprezza invece per l’altare che hanno dedicato al “Dio ignoto”, che rende manifesta la loro insoddisfazione per le diverse divinità e perciò il sincero anelito a conoscere il “Dio vero”, la cui esistenza è raggiungibile anche dalla sola ragione 6) li rimprovera con garbata ironia per la loro idolatria, poi li invita alla conversione e annuncia loro apertamente il Cristo Risorto 7) accetta di essere deriso ed emarginato da loro e tuttavia può raccogliere alcuni frutti, pochi ma già vagliati dalla prova: i semi di una futura comunità. Nasce inevitabile una domanda che rilancio ai lettori: quali di queste caratteristiche riuscite a riscontrare nell’attuale “dialogo interreligioso” o, ad esempio, nel documento di Abu Dhabi? Mi si perdoni la lunghezza
Veritasanteomnia
Capita che valga la pena leggere un commento lungo...condivido le sue considerazioni 😊 😊
il vandea
Ma il 1^ comandamento e' ancora in essere o ciccio lo ha abrogato?
Francesco I
Confermo: È stato abrogato-
Ecco il nuovo decalogo:
Il Decalogo secondo Bergoglio