@Doctor AngelicusRicambio l'abbraccio mentre mi sforzo, senza ancora riuscirci, di comprendere la logica sottostante al suo commento a me indirizzato.
Per favore consideri ad esempio che nella lingua italiana non ha senso scrivere "sedicente ipotesi".
A me sembra che lei faccia confusione (anche lessicale) quando mi dà del "volgare" per quelle poche righe che ho scritto prima: comunque io non mi offendo e nulla ho contro alla libera espressione della sua opinione. Contento lei, scriva quel che le pare.
Forse lei ha scritto di getto la sua replica: mi auguro che se vorrà ripensarci a mente fredda troverà che quel mio commento non merita un giudizio così confusamente negativo.
Prima mi sono limitato, nel tentativo di fare un commento sensato (condito da un paio di battutine giusto per tirarci un po' su d'animo in mezzo a questa confusione: se vuole le cancello idealmente, non potendolo fare materialmente, perché non hanno rilevanza sulla sostanza del mio commento), a premettere per chiarezza argomentativa alcune ipotesi sotto le quali il mio commento ha senso logico.
Io spero fortemente che tutte quelle ipotesi siano vere e appunto ragiono (fino a prova contraria) come se fossero vere: non ho purtroppo disponibili prove oggettive (non opinioni) che le confermino al di là di ogni ragionevole dubbio.
Da come lei scrive, invece lei ha FEDE CERTA che siano vere quelle ipotesi:
1- che la lettera menzionata esista come documento autentico;
2- che Benedetto XVI l'abbia firmata in piena libertà;
3- che il nostro amato ma ormai molto vecchio sia oggi ancora perfettamente lucido.
Io invece ho forte speranza che siano vere ma in definitiva il mio ragionamento parte dalle stesse basi del suo:
perché dovremmo allora "litigare" ;-) su questi punti che per me sono ragionevoli (ed auspicate) ipotesi? Mi scusi ma non capisco.
Le dirò di più, se lei ha in mano prove oggettive della veridicità di uno o più di questi punti per favore le condivida e sarà lieto di trasformare la mia speranza in fede certa.
Riguardo alla validità della elezione papale dell'allora card. Bergoglio alcuni dei dubbi (con svariate motivazioni) che negli anni sono stati avanzati in buona fede da più commentatori sulla base di alcuni fatti di pubblico dominio non sono mai stati pubblicamente chiariti dai pochi uomini che potrebbero dare i definitivi chiarimenti.
Lei forse ricorderà (perché qualche volta mi è capitato di parlarne in commenti su GloriaTV) che nella impossibilità, per una persona qualunque, di stabilire con certezza che sia esistita una di quelle cause di invalidità, io sono fra i tanti laici qualunque che ritiene che sia doverosamente prudente credere alla validità dell'elezione così come testimoniata da Benedetto XVI, dai card. Caffarra, Burke, ecc. ecc.
Quindi anche su questo perché dovremmo "litigare"?
Se per ipotesi un domani la competente autorità ecclesiastica dovesse infallibilmente insegnarci diversamente sulla validità dell'elezione, lo crederemo (un po' come accadde in passato in alcuni casi di papi poi dichiarati antipapi).
Diverso argomento (anche se ugualmente grave, spinoso, doloroso) è quello dell'attuale stato di Papa Francesco: io mi son fatto la mia opinione, valida solo a fini miei privati, che forse collima con la sua se ho ben compreso quello che da mesi lei ha commentato su questo argomento.
Riguardo alla competenza teologica (cattolica) di Papa Francesco, è un fatto che egli ha fatto enormemente più studi di me e che abbia ricevuto speciale grazia di stato su questo argomento. E' pure un fatto che a differenza di Benedetto XVI e di tanti altri cardinali, vescovi, ecc. Bergoglio non ha mai completato formali studi teologici al più alto livello e non ha mai avuto incarichi accademici o in istituzioni ecclesiastiche dedicate alla teologia prima dell'elezione al sommo magistero.
Il punto dolente è che (indipendentemente dalla profonda scienza teologica che potrebbe interiormente aver maturato) Papa Francesco in varie occasioni più o meno formali, più o meno ad alta quota, si è pubblicamente comportato COME SE fosse ignorante di alcune verità della Dottrina Cattolica o come se, pur conoscendole, non ci credesse più, provocando quella "confusione" che pare ad esempio aver spezzato il cuore ai card. Caffarra e Meisner.
Dall'affermazione mai smentita che "Dio non è cattolico" in poi, lei meglio di me può elencare purtroppo tanti di questi punti dolenti: se non esistessero, non esisterebbe l'immensa discussione mondiale, fra cattolici, sulla autentica natura dell'"effetto Bergoglio".
Quindi, caro amico, anche su questo punto perché "litigare"????
Una volta chiarito che io non ho voluto mettere in dubbio che Papa Francesco abbia fatto studi teologici superiori a quelli che in media vengono fatti da un sacerdote cattolico, ma che ho voluto solo ricordare che a volte Papa Francesco testimonia pubblicamente idee teologiche che non sono conformi alla teologia cattolica (che per definizione è in accordo con i dogmi immutabili fino ad ora compresi dalla Chiesa), dove sta il dissidio fra di noi?
La ringrazio della opportunità che mi ha dato, pensando questa mia replica, di chiarirmi ulteriormente le idee su questioni così importanti.